domenica 30 novembre 2008

Cartoniadi 2008: anche Roma in gara

Anche Roma, con il IV municipio, partecipa alle Cartoniadi 2008, le Olimpiadi della raccolta differenziata di carta e del cartone.


[fonte Cartoniadi.org]

Cosa sono
Le Cartoniadi nazionali, le olimpiadi italiane della raccolta differenziata di carta e cartone, sono in programma dal 15 novembre al 15 dicembre. Milano, Bologna, Firenze, Roma, Reggio Calabria e Palermo si sfideranno infatti in una gara all’ultima scatola. Ogni città sceglierà il quartiere che la rappresenterà in questo vero e proprio campionato italiano, che comincerà il 15 novembre in coincidenza con Riciclo Aperto: un fine settimana all’insegna del ‘ciclo del riciclo’ durante il quale i cittadini italiani potranno visitare un centinaio di impianti di raccolta e riciclo sparsi sul territorio
nazionale.
Sono in gara:
  • Comune di Bologna (Borgo Panigale)
  • Comune di Firenze (quartiere 5 Novoli-Rifredi)
  • Comune di Milano (Zona 4)
  • Comune di Palermo (VIII circoscrizione)
  • Comune di Reggio Calabria (S. Caterina)
  • Comune di Roma (IV Municipio - zone Montesacro, Trieste, Val Melaina)

Obiettivo
La manifestazione, promossa da Comieco - Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica - ha lo scopo di incentivare la raccolta differenziata di carta e cartone nel nostro Paese mostrando come basti un semplice gesto da parte di ognuno di noi per contribuire a salvaguardare l’ambiente.
L’obiettivo dell’edizione nazionale è replicare i successi ottenuti delle edizioni regionali, quando grazie all’impegno dei cittadini, l’incremento della raccolta - nel periodo di gara - è stato del 60 % e – nei sei messi successivi si è attestato su un + 30 % rispetto al periodo precedente la manifestazione.

Come si partecipa
Le città coinvolte competono per un mese intero in una gara a chi ricicla più carta. I cittadini sono invitati ad avviare al riciclo quanti più imballaggi di carta e cartone possibili: dalle confezioni di pasta agli astucci dei dentifrici, ogni contenitore è valido. Senza dimenticare la carta grafica: riviste e quotidiani sono stati, infatti, altrettanto utili per conseguire la vittoria e il premio in denaro da impiegare in iniziative decise direttamente dai cittadini.

Premio
Al termine della Cartoniade verrà proclamata vincitrice la città che avrà maggiormente incrementato la propria percentuale di raccolta rispetto allo stesso periodo del 2007 e che riceverà un premio di 50.000 euro da investire in opere di rilevanza sociale (dal sostegno a organizzazioni internazionali di volontariato alla riqualificazione di aree verdi per l’infanzia, dalla realizzazione di infrastrutture ludico sportive al finanziamento di cooperative sociali ecc).

Edizioni precedenti
Le prime edizioni delle Cartoniadi si sono tenute nel 2004 nelle città di Milano, Firenze e Parma, proseguendo nel 2005 con Roma, Palermo e Udine. Del 2006 Comieco ha promosso i tornei regionali: si sono già svolte le edizioni in Abruzzo, Lazio, Marche e sono prossime alla partenza le gare di Sardegna e Puglia.

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sabato 29 novembre 2008

Report, rifiuti, partiti, politica: un po' di chiarezza

Nel sito "finto" sulla raccolta differenziata della regione Lazio (finto perché la parola d'ordine non è raccolta differenziata e politica moderna della gestione dei rifiuti ma solo INCENERITORI, NON SIAMO COME NAPOLI, CERRONI ecc.) Marrazzo pubblica un intervento strappalacrime sull'attacco al San Giacomo a colpi di monnezza, fatto da alcuni attivisti di destra.

A noi delle polemiche partitiche (non politiche: la politica, secondo Aristotele, è il fine della vita etica perché la vita associata è un'esigenza naturale degli uomini...) non ce ne frega davvero nulla. Ci interessa solo la concretezza: ebbene, purtroppo, destra e sinistra sono avvinghiati l'uno all'altro nel mortale abbraccio degli inceneritori e delle discariche.

In questi giorni abbiamo visto in giro per Roma due manifesti ugualmente idioti.

Nel primo manifesto il PD (partito democratico) attacca il sindaco di Roma, Alemanno, dicendo che "Roma merita di più" (citiamo a memoria, ma il senso è quello).
Bene: Rutelli, prima, e Veltroni, poi, dove cavolo stavano mentre Roma veniva sommersa dalla monnezza?
Perché non hanno fatto la raccolta differenziata vera e soprattutto la porta a porta?
Perché non hanno fatto nulla di concreto, di moderno, veramente di "sinistra", per i rifiuti?

Nel secondo manifesto, meglio riuscito sul piano creativo ma ugualmente idiota, il PDL (partito della libertà) sotto le immagini di Marrazzo e Di Carlo mette lo slogan"Rifiutiamoli", visto che costoro hanno fallito nella politica dei rifiuti.
Tutto da ridere!
E il signor Storace (di destra), presidente della regione Lazio per cinque anni, dove cavolo stava, invece di occuparsi di una politica moderna, razionale e lungimirante dei rifiuti?
Forse era troppo occupato a creare il megabuco nella sanità del Lazio che noi cittadini pagheremo sulla nostra pelle per anni e anni? Perché non ha fatto nulla per ridurre i rifiuti, per coinvolgere negozi e supermercati, per fare la differenziata porta a porta ...

Le polemiche che noi abbiamo fatto dopo la trasmissione di Report sui rifiuti a Roma e sulla coda alla vaccinara sono molto politiche ma, mi dispiace per lor signori, sono tutt'altro che partitiche. La politica non è nei partiti ma nelle cose concrete della gente: è molto più POLITICA fare la raccolta differenziata o spegnere una luce per risparmiare energia e per non inquinare piuttosto che fare polemiche solo per fregare la parte avversa ma senza interesse ai problemi concreti.

Intanto, la Germania ha già raggiunto gli obiettivi di Kyoto. Noi, invece, Prestigiacomo...

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A Torino con la raccolta porta a porta la percentuale di differenziata al 60%

I dati sulla raccolta dei rifiuti porta a porta nella città di Torino dimostrano come siano grottesche le discussioni sulla raccolta differenziata nella città di Roma.
Rutelli, Veltroni, Alemanno: perché non avete fatto/fate un giro a Torino per imparare come si fa?
Di Carlo (assessore con delega alla coda alla vaccinara, come abbiamo scoperto da Report): lei non è stato forse presidente dell'Ama dal 1995 al 1997? Che cosa ha fatto? Forse quando era presidente di Legambiente Lazio (prima) e direttore generale di Legambiente nazionale (dopo) non ha mai sentito parlare di raccolta differenziata porta a porta?
[fonte Amiat on line - Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino spa]

I risultati del porta a porta a Torino (giugno 2008)

Si mantengono gli ottimi risultati di RD raggiunti nelle zone dove è attivo il porta a porta: scarica il grafico con i risultati generali conseguiti a giugno 2008 e verifica le percentuali raggiunte nel tuo quartiere.

Dopo aver sfiorato a fine 2007 la media del 60% , anche nel nuovo anno i dati riferiti alla raccolta sottocasa rimangono più che soddisfacenti, dimostrando che la nuova modalità di gestione rifiuti è una risposta soddisfacente alla necessità di aumentare le percentuali di RD e risparmiare volumi in discarica.

Tutte le zone interessate dal nuovo servizio hanno raggiunto ottimi risultati, superando ciascuna il 50% di RD - percentuale intesa come rapporto tra i rifiuti differenziati e quelli non differenziati.

In particolare, ecco tutti i risultati di giugno 2008 zona per zona:

  • Barca-Bertolla - Circoscrizione 6 - Quartiere 20 - i risultati. (tra il 50 ed il 60%)
  • Bassa Collina - Circoscrizione 7 - i risultati. (oltre il 60%)
  • Borgo Campidoglio - Circoscrizione 4 - i risultati. (oltre il 60%)
  • Borgo Vittoria-Lanzo-Madonna di Campagna - Circoscrizione 6 - Quartiere 16 e 17 - i risultati. (tra il 50 ed il 60%)
  • Falchera - Circoscrizione 6 - i risultati. (poco sotto al 60%)
  • Rebaudengo-Villaretto - Circoscrizione 6 - Quartiere 19 - i risultati. (tra il 55 ed il 60%)
  • Regio Parco - Circoscrizione 6 - i risultati. (oltre il 50%)
  • Vallette - Lucento - Circoscrizione 5 - i risultati. (poco sotto al 60%)
  • Parella - Circoscrizione 4^ - i risultati (nuova attivazione) (oltre 80%)

La raccolta porta a porta, che prevede il posizionamento di piccoli cassonetti all’interno dei cortili e delle pertinenze condominiali, è stata dunque ben accolta da tutti coloro che hanno già fatto della raccolta differenziata una buona abitudine quotidiana: cassonetti più piccoli e vicini hanno agevolato gli utenti interessati nelle attività di differenziazione dei rifiuti domestici e hanno permesso di aumentare la percentuale di raccolta differenziata.

Nell'opuscolo informativo in distribuzione agli abitanti interessati dal nuovo servizio vengono indicate poche e semplici regole da seguire, come il rispetto dei giorni e delle modalità indicate dall'apposito calendario che gli operatori Amiat distribuiscono casa per casa, il posizionamento dei contenitori nei cortili o su area privata, l'esposizione dei contenitori solo se pieni e a fronte strada nel giorno ed entro l'orario comunicato nell'opuscolo e il ritiro dei contenitori dopo che è avvenuto lo svuotamento.

Maggiori informazioni al Numero Verde Amiat 800-017277.

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Il baratto per ridurre i rifiuti

A qualcuno sembrerà superato e antiquato ma il baratto torna di moda, anche come strategia per ridurre i rifiuti e gli sprechi.
Leggete qui.
[fonte By Marche]

PESARO: Il giorno del baratto

Dopo il grande successo della giornata organizzata a Urbino, anche Pesaro avrà la sua 'giornata del baratto'.

Sabato 29 novembre, nello spazio coperto di Piazza Agide Fava (nei pressi del parcheggio del 'curvone'), i cittadini potranno scambiare i propri oggetti usati.

L'evento fa parte delle iniziative realizzate in occasione della 'Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti 2008', organizzata dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia, dal Comune di Pesaro e Marche Multiservizi.

E’ possibile prenotare una postazione di scambio telefonando al numero 0721/208085 oppure recarsi semplicemente a curiosare portando qualche cosa da barattare.

Tutto il materiale non scambiato potrà essere devoluto in beneficenza.

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venerdì 28 novembre 2008

Lazio: per i Verdi ci vuole un Piano regionale per la raccolta differenziata

[fonte Sabaudia News]

“Abbiamo capito dove va a parare la polemica innestata dalla destra sul fuori onda televisivo dell’assessore Di Carlo a Report: la revisione del Piano regionale dei rifiuti con aumento del numero degli inceneritori.
Ma questo è il peggior modo per portare il Lazio lontano dall’emergenza”. Lo afferma in una nota Enrico Fontana, Capogruppo dei Verdi al Consiglio regionale del Lazio.

“Quello che serve subito - spiega Fontana - è un Piano regionale per la raccolta differenziata e la promozione di azioni strategiche per promuovere la filiera del recupero e del riciclaggio.
Abbiamo uno studio, pubblicato da mesi sul sito web del gruppo regionale www.verdi-lazio.it, che dimostra come in 18 mesi si può arrivare al 41,1% ed in 24 mesi al 48,2%.
Ci sono anche le risorse pubbliche: 175 milioni di euro da spendere entro il 2013”.

“L’unica strada per evitare il collasso del sistema - conclude Fontana - è ridurre la produzione di rifiuti e le quantità dell’indifferenziato da conferire nelle discariche. Prima si fa questo, prima si vince la sfida per portare il Lazio lontano dall’emergenza”.

Lo studio dei Verdi sulla raccolta differenziata nel Lazio

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Ciampino: 68,9% per la raccolta porta a porta!

Dedicato a chi parla a vanvera e dice che ...
La raccolta porta a porta? Beh, vediamo...
Forse tra dieci anni potremo aumentare del 10% la quota di differenziata però non vorrei esagerare; e poi, se no, Cerroni che brucia? E come guadagna?
Rifiuti zero? E che vor' di'?
Capannori? E 'ndo sta'?
Vedelago? Ma che lago stai a vede'? Bracciano? Mejo Castelgandolfo, se magnamo la porchetta (e magari pure la coda alla vaccinara)?

A proposito: Ciampino è la cittadina al confine di Roma, appena fuori dal grande raccordo anulare, oppure è un ridente centro della verde ed ecologica Svezia?
[fonte Asp Ciampino]

Ciampino: Nuovo record a Marzo!

La raccolta differenziata “Porta a Porta” monomateriale nel Quartiere Folgarella di Ciampino nel mese di marzo 2008 ha raggiunto il 68,9%.

Questo significa che nei primi tre mesi del 2008 sono stati conferiti nelle piattaforme di raccolta per il successivo recupero, le seguenti quantità di materiali:

  • Imballaggi carta e cartone, carta t. 160,1
  • Film plastico t. 13,2
  • Imballaggi misti (Plastica e lattine) t. 39,1
  • Vetro t. 33,7
  • Organico t. 127,6
  • Differenziato centro di raccolta comunale t. 77,6
In discarica, in quanto rifiuti indifferenziati, sono state conferite 212,1 tonnellate contro una media (stimata) nel 1° trimestre del 2007 pari a 861 tonnellate.

Tali risultati hanno permesso, sul totale della produzione dei rifiuti di Ciampino, di sottrarre alla discarica ben 733 tonnellate di rifiuti. Infatti nei primi 90 giorni del 2008 sono stati conferiti nella discarica di Malagrotta 3.704 tonnellate di rifiuti contro le 4.437 tonnellate dei primi 3 mesi del 2007.

La diminuzione totale (di tutta Ciampino) di rifiuti conferiti in discarica è stato quindi del 16,5%.

Si conferma, quindi, il trend positivo dei risultati della raccolta differenziata con ciò dimostrando la straordinaria capacità dei cittadini di Ciampino di essere protagonisti di un esaltante obiettivo, cioè quello di ridurre drasticamente ed in tempi brevi lo “spreco dei rifiuti”.

I rifiuti, infatti, se separati alla fonte e gestiti in quanto “materiali” possono essere trasformati in risorse nelle filiere gestite dal CONAI.

L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale si conferma essere quello di diffondere il servizio di raccolta differenziata porta a porta entro l’anno in corso a tutto il territorio comunale.

PS ora verificheremo se effettivamente il comune di Ciampino ha mantenuto le promesse!


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Rifondazione Lazio favorevole agli inceneritori e alla politica di Marrazzo sui rifiuti?

Quando si dice che ti vogliono tirare per i capelli a parlare della (loro) politica...

Leggo un commento di tale Giancarlo Torricelli, segretario regionale del Prc del Lazio (confesso la mia ignoranza, non lo conoscevo).

Torricelli interviene con piena legittimità sull'episodio di questa mattina al San Giacomo di Roma, bollandolo come "atto in pieno stile fascista". Non entro nel merito, non perché non ho la mia opinione ma proprio perché non voglio, in quanto la cosa non è funzionale a questo blog. A noi interessa parlare del problema dei rifiuti nel Lazio e in Italia, far sapere chi fa cose moderne e intelligenti e chi, invece, fa cose stupide e criminali contro la salute ed il futuro di noi tutti. Non ci interessa sapere la tessera di qualcuno ma cosa fa in concreto per la politica dei rifiuti.

Detto questo, mi sconvolgo letteralmente a leggere il seguito del comunicato del Torricelli.
"Questi signori (cioè i facinorosi che hanno assaltato l'ospedale San Giacomo) farebbero meglio a preoccuparsi di cosa stia facendo il loro sindaco Gianni Alemanno sul tema rifiuti, visto che il prossimo 31 dicembre chiuderà la discarica di Malagrotta e il Comune di Roma non ha pianificato alcunché".
Fino a qui ci siamo: è vero, ma che sta facendo Alemanno per i rifiuti? Ha avuto già qualche mese di tempo a disposizione in cui avrebbe potuto SUBITO obbligare l'Ama, l'azienda municipale dei rifiuti di Roma, ad allargare velocemente la raccolta differenziata porta a porta, iniziata nel marzo 2007 in soli tre quartieri.
«Al contrario - prosegue Giancarlo Torricelli - la Regione Lazio ha investito nell'ultima finanziaria ben 30 milioni di euro in 3 anni per la raccolta differenziata, cui si aggiungono gli oltre 175 milioni di euro di fondi Por sui rifiuti, di cui 40 milioni di euro destinati alla realizzazione di impianti di compostaggio. Queste sono risposte concrete a problemi concreti. Sarebbe auspicabile la stessa concretezza e serietà da parte del Comune di Roma sull'argomento».
Qui veramente mi cadono le braccia e altre cose più in basso.

Ma insomma, anche i rifondaroli sono per gli inceneritori? Ma di che soldi parla Torricelli? I casi sono due: o sbaglia lui o sbaglia Marrazzo, cioè il primo responsabile di tanta concretezza e serietà.

Ha detto Marrazzo nel suo blog su raccolta differenziata/inceneritori/diossina/nanopolveri/tumori/malformazioni:
Io ho messo quaranta milioni di euro per gli impianti [e dillo che sono inceneritori, ndb] e trenta milioni per la raccolta differenziata ordinaria. Ora bisogna chiedersi che cosa fa Ama per la raccolta differenziata. Che cosa fa il comune di Roma per la differenziata? Io ci ho messo la faccia e i fondi. Ma non sono il commissario e la regione che possono amministrare la raccolta. Noi abbiamo presentato un piano regionale rifiuti che poggia le sua fondamenta sulla raccolta differenziata. Certo che se il comune di Roma non fa la differenziata, è evidente che gli impianti non bastano.
Ma insomma 'sti soldi quanti sono? Questi giocano con i milioni di euro come fossero bruscolini... Secondo Marrazzo, i 40 milioni saranno spesi per gli impianti (l'eufemismo per chiamare gli inceneritori) mentre per Torricelli i 40 milioni sono per il compostaggio. Errore? Confusione? Oppure Torricelli non sa che cosa sia il compostaggio e che cosa sia un inceneritore? Francamente, visto che Marrazzo è stato commissario ai rifiuti e ora si è preso la delega ai rifiuti lasciata per decenza da Di Carlo, credo più (purtroppo) alla veridicità delle cose dette da Marrazzo.

Per la cronaca: non so se Luigi Nieri, assessore al bilancio del Lazio nonchè uomo di Rifondazione, sia in contrapposizione con Torricelli e francamente non me ne frega molto. Fatto sta che Nieri ha detto di essere contro il quarto inceneritore (e non impianto di compostaggio) ad Albano. Torricelli è informato? Che ne pensa?

Se Torricelli o altri di Rifondazione hanno qualcosa da dire, il blog è aperto.

P.S. scrivo qui queste cose perché nel sito di Rifondazione Lazio (peraltro accettabile rispetto alla media dei siti politici) non è possibile commentare gli articoli, partecipare a un forum o scrivere on line a qualcuno... Forse conviene che copiate un po' Obama...

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Riufiti nel Lazio: le sciocchezze di uno staff

Nel sito di Marrazzo www.facciamoladifferenza.it si assiste a uno strano fenomeno.

Vengono pubblicate notizie varie sulla raccolta differenziata e sui rifiuti e, ogni tanto, qualche intervento del presidente pro tempore della regione Lazio Marrazzo.
Gli articolo sono commentati dai lettori (gino, enza, gianni ecc. ecc.); per la regione, nonostante il volto di Marrazzo campeggi sulla homepage del sito, risponde un fantomatico "staff di Marrazzo".

Gianni, nel commento di un post precedente del nostro blog, ci ha invitato a leggere la risposta dello staff a un suo intervento, che trovate qui (l'intervento dello staff è il numero 17).

Prima considerazione: cavolo, geniacci dello staff, avete capito proprio tutto dalla strategia di Obama su Internet!

Seconda considerazione: perché non risponde Marrazzo? Si vergogna? Non ha tempo? E' impegnato? Il problema è che le risposte dello "staff del presidente Marrazzo" brillano per vuoto di contenuti, arroganza, disprezzo dei cittadini e delle loro istanze, negazione dell'evidenza.

Comunque, prima o poi si vota!
Vi chiederemo: caro candidato, che pensi dei rifiuti, degli inceneritori della morte, della raccolta differenziata, della riduzione dei rifiuti alla fonte?
Su questo decideremo...
Possiamo anche decidere di stare a casa...

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In risposta a un articolo di Marrazzo...

In riferimento al post precedente, pubblico il commento che ha scritto dopo l'articolo di Marrazzo sull'attacco al San Giacomo, in attesa di risposte che non arriveranno mai...

Il mio commento lo trovate anche qui.
Cari concittadini,

Marrazzo parla con un linguaggio che guarda solo ai partiti e non alle necessità e alle richieste dei cittadini.

Proprio come hanno fatto prima di lui, ai vari livelli:
Rutelli e Veltroni (sindaci della città di Roma in cui la raccolta differenziata è un bluff e la raccolta porta a porta, forse perché troppo positiva, non va avanti)
Storace e Badaloni presidenti della regione Lazio,
Gasbarra presidente della provincia di Roma: non pervenuti rispetto alle politiche moderne di gestione dei rifiuti.

Zingaretti e Alemanno, ciascuno per la sua parte, danno già ottimi segnali di inattività e di incapacità rispetto ai rifiuti.

Caro Marrazzo,
la questione dei rifiuti lei non la sta gestendo bene: la sta gestendo malissimo, solo nella spirale perversa discariche/inceneritori/gassificatori/tumori/diossina/nanopolveri.

Perché non fate un referendum ai Castelli Romani per sentire se i cittadini preferiscono l’inceneritore o la raccolta differenziata porta a porta
(che se spinta come nei casi di Capannori e Vedelago rende inutile e antieconomico ogni inceneritore di Cerroni)?

La risposta: perché avete paura!
E’ di questo che avete paura, non dei sacchetti di monnezza lanciati da quattro giovanotti.

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Umorismo involontario: le risposte alle Faq sul sito dell'Ama

A volte i siti Internet diventano fonte di un umorismo involontario travolgente.

E' il caso del sito dell'Ama, l'azienda municipale dei rifiuti del comune di Roma.
Dalle FAQ - Domande frequenti - Pulizia della città scopriamo delle vere e proprie perle.

...ho saputo che AMA vanifica il nostro impegno nella Raccolta Differenziata stradale gettando carta, plastica, vetro, alluminio e metallo in discarica. E' vero?
No. Ogni chilogrammo di materiale raccolto con i veicoli compattatori AMA è consegnato correttamente presso gli impianti di selezione del multimateriale (dai quali è successivamente inviato alle filiere di recupero) o presso le piattaforme di recupero della carta (dalle quali è successivamente inviato alle cartiere).
Tutto da ridere: riguardate la puntata di Report "L'oro di Roma" e scoprirete che Ama non dice il vero. La raccolta multimateriale, a detta di un'azienda che lavora il multimateriale stesso, non funziona!

...perché AMA non attiva la Raccolta Differenziata porta a porta in tutta la città?
Il Progetto porta a porta, promosso d’intesa con il Comune di Roma, ha carattere sperimentale e al momento è realizzato nei seguenti tre quartieri:
Colli Aniene (Municipio Roma 5)
Decima (Municipio Roma 12)
Massimina (Municipio Roma 16)
Queste zone presentano caratteristiche idonee alla eliminazione dei cassonetti stradali. E’ già in fase di progettazione l’estensione del progetto ad altri quartieri della città , fino a raggiungere, entro l’anno (quale?), 100.000 abitanti.
Sulla base dei risultati e dell’impatto sia economico che di fruizione del nuovo servizio, la raccolta sarà progressivamente estesa.
Peccato che Ama contraddica Ama.
Se il parametro da tenere presente sono "i risultati e l’impatto sia economico che di fruizione del nuovo servizio", allora Ama deve spiegare perché non ha esteso la porta a porta al resto della città.
Appena pochi mesi dopo l'introduzione della raccolta porta a porta nei quartieri citati, avvenuta nel marzo 2007, Ama diceva infatti:

"A pochi mesi dalla sua introduzione, il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta ha già prodotto risultati molto positivi. Nei quartieri di Colli Aniene e Decima si è raggiunta una percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato del 61%. Inoltre, secondo una ricerca di customer satisfaction, il 93,4% dei cittadini di Colli Aniene e l’85,3% di quelli di Decima hanno espresso gradimento per il servizio."

Agli inizi di luglio 2008 Ama annunciava che la raccolta differenziata porta a porta, visto il successo (annunciato da Ama stessa), sarebbe presto stata estesa ai quartieri di Testaccio, Aventino e San Saba nel primo municipio, il Villaggio Olimpico al II, Cinecittà est nel X, il Torrino nel XII e i quartieri Magliana e Portuense nel XVI.

Tutto questo secondo Ama dovrebbe avvenire entro il 2008: vuoi vedere che il 31 dicembre inizierà la porta a porta anche in questi quartieri, tanto per mantenere le promesse?

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Alessio Ciacci assessore ai rifiuti per il Lazio

Come molti sapranno, dopo il fattaccio della trasmissione di Report sui rifiuti a Roma e le esternazioni dell'assessore ai rifiuti Di Carlo sulla coda alla vaccinara e sulle frequentazione con l'inceneritore-Cerroni, è scoppiato un vero putiferio.

Di Carlo, contrito e colpito dalla mancanza di tatto del giornalista di Report, ha rimesso al presidente del Lazio, Marrazzo, la delega ai rifiuti.

Ora Marrazzo dice che la delega la terrà lui.

NO!

Caro Marrazzo, colga l'occasione al volo. Nomini assessore regionale alla riduzione dei rifiuti e alla raccolta differenziata Alessio Ciacci.

Chi è Alessio Ciacci? E' l'assessore all'ambiente del comune di Capannori (provincia di Lucca), il primo comune italiano ad aver aderito alla strategia "Rifiuti zero".
Qui potete leggere una sintesi del Ciacci-pensiero sui rifiuti.

Beh, uno che è riuscito a portare il suo comune oltre la soglia dell'80% di raccolta differenziata (avete letto bene, 80%), merita di sbrogliare una matassa ben più ingarbugliata.
Per questo chiediamo a furor di popolo Ciacci come assessore regionale del Lazio alla riduzione dei rifiuti e alla raccolta differenziata.

Tanto, peggio di come è andata finora sarebbe difficile!

Se volete, potete scrivere a Ciacci per sostenere la candidatura (di cui peraltro lo stesso Ciacci non sa nulla) ma soprattutto potete scrivere direttamente a Marrazzo oppure inserire un commento nel sito sulla raccolta differenziata del Lazio www.facciamoladifferenza.it, chiedendo la nomina di Ciacci come assessore.

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giovedì 27 novembre 2008

Legambiente e i rifiuti nel Lazio: non pervenuta

Per scrivere un post precedente (quello sul vetro a rendere) abbiamo visitato il sito nazionale di Legambiente.

Dopo aver curiosato per un po', ci è venuto un dubbio atroce: come mai Legambiente non ha detto NULLA sulla vicenda Report/rifiuti nel Lazio/coda alla vaccinara/ Di Carlo?
Possibile che l'argomento non meritasse una presa di posizione?

Nella pagina degli ultimi comunicati stampa dell'associazione leggiamo che Legambiente è intervenuta sul crollo della scuola in Piemonte, sulle dimissioni del presidente della regione Sardegna Soru, sui pesticidi nell'uva, sui treni dei pendolari, sulla festa dell'albero, sulle supercarceri nelle isole e via esternando.
Per carità, tutti interventi interessanti, nobili, giusti, puntuali: ma i rifiuti nel Lazio? Ma l'emergenza Malagrotta? Ma i maledetti inceneritori? Ma la raccolta differenziata che a Roma è un bluff?
Possibile che tutto questo non meritasse almeno due righe?

Siamo andati anche sul sito di Legambiente Lazio: nulla!

Qualcuno, malizioso, sostiene che il motivo di questo assordante silenzio sta nel fatto che il Di Carlo, protagonista suo malgrado di Report con l'ormai famoso "apologo della coda alla vaccinara", è stato nel recente passato un pezzo grosso di Legambiente (come potete vedere dal curriculum ufficiale pubblicato dalla regione Lazio).
Non vogliamo crederci!

Intendiamoci: siamo pronti a ricrederci se qualche posizione, articolo, comunicato, dichiarazione più o meno ufficiale ci è sfuggita ma abbiamo qualche dubbio.

P.S. sul sito de La Nuova Ecologia, il giornale di Legambiente, abbiamo trovato questa notizia sul sequestro dell'inceneritore di Malagrotta, poi più nulla.

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Ridurre, riutilizzare, riciclare. Primo: ridurre i rifiuti alla fonte

Per una gestione moderna, razionale, intelligente (anzi, furba) dei rifiuti ci sono tre comandamenti da rispettare (sono solo tre, mica dieci!).
  • Ridurre (la produzione di rifiuti all'origine)
  • Riutilizzare (oggetti e cose invece di buttarle)
  • Riciclare (raccolta differenziata spinta, compostaggio ecc.)
Oggi parliamo molto rapidamente del primo comandamento: ridurre i rifiuti.

Per prima cosa, i rifiuti si riducono se compriamo un po' di cose inutili in meno. Tante caxxate che ci riempiono le case e che manco ricordiamo a cosa servono.

Poi bisogna iniziare a riflettere su tante azioni quotidiane.
Per esempio, quando uscite per fare spese rifiutate con forza tutte le decine di buste di plastica che vi vengono offerte (tanto le pagate sempre voi, in un modo o nell'altro). Portate con voi qualche borsa di stoffa, come quelle che sempre più spesso vengono date in convegni, fiere, incontri ecc. Faccio una deroga:potete accettare solo le buste di carta, più facilmente riciclabili.
Ora per Natale le occasioni saranno tante.
Per esempio, se andate in libreria per fare i regali, rifiutate sistematicamente le buste di plastica (con educazione ma con fermezza... vedrete la faccia dei commessi!), spiegando che la busta di plastica è un'offesa per un libro e chiedete solo buste di carta. Prima o poi le librerie capiranno.

Nel sito del Coordinamento contro l'inceneritore di Albano trovate un bellissimo documento fatto nell'ambito dell'iniziativa Comuni ricicloni, che raccoglie le esperienze europee nel settore della riduzione dei rifiuti.

Vi faccio solo alcuni esempima nel documento ci sono tante idee, informazioni, dati, riferimenti, indirizzi:

Potete farvi venire tante altre idee e farle sapere agli altri: scrivete al blog e fatevi sentire.

Vi dò una mia idea: spesso nel cassonetto della carta vedo tanti libri e riviste in ottimo stato. Prima di buttare libri, riviste, pubblicazioni, guide ecc. provate a vedere se la biblioteca del vostro comune o del vostro quartiere ne ha bisogno. Io ho regalato alla mia biblioteca (adesso è davvero anche un po' mia) tanti libri che usavo una volta ogni tanto o romanzi che avevo letto e a cui non ero affezionato.

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Report e i rifiuti a Roma. Dilettanti alla sbaraglio, arriva Bonaiuti

Nella gara alla dichiarazione scema, aperta ai "dilettanti allo sbaraglio" dopo la trasmissione di Report "L'ora di Roma" sui rifiuti, segnaliamo una new entry.

Si tratta di tal Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del consiglio.

Il noto esperto di questioni ambientali ha trovato l'uovo di Colombo: "va abbandonato il sistema delle discariche".
Bravo, bene, bis...

Non vi scaldate, purtroppo non è finita.
Prosegue il Bonaiuti: "il sistema delle discariche va abbandonato perché bisogna andare verso i termovalorizzatori (cioè gli inceneritori: li chiamano termovalorizzatori per fregare meglio i cittadini, ndb). Questi, per la verità, sono stati bloccati dalla destra e dalla sinistra, secondo il principio not in my back."

Caro Bonaiuti, non le viene in mente che forse gli inceneritori sono stati bloccati dai cittadini ( di destra, di centro, di sinistra, di sotto e di sopra) che non credono alle vostre panzane?
Non pensa che i cittadini abbiano diritto a vederci chiaro?
Non pensa che i cittadini abbiano il diritto ad esprimere la loro volontà popolare, ad esempio scegliendo per referendum se preferiscono gli inceneritori o la raccolta differenziata porta a porta?

Il principio not in my back, che lei dottamente cita, significa in soldoni che nessuno vuole che un certo impianto pericoloso o fastidioso venga fatto dietro al suo giardino.
Ma allora, caro Bonaiuti, perché non facciamo subito un paio di inceneritori, uno ad Arcore e un altro in Costa Smeralda?
I cittadini, caro Bonaiuti, hanno paura che quel not in my back più prosaicamente e italianamente diventi: il cetriolo finisce sempre nelle terga dell'ortolano.
Amianto, petrolchimico di Marghera, Seveso, Thyssen Krupp... l'elenco è lungo, molto lungo.

Qui trovate la dichiarazione completa del Bonaiuti (fonte Corriere della Sera).

Ultimo commento: povera Patria!

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Torna il vetro a rendere: anche a Roma?

Che dire? Sarebbe come commentare la scoperta dell'acqua calda ma in Italia anche la scoperta dell'acqua calda ha un significato.
Il progetto di reintrodurre in bar e ristoranti le bottiglie "vuoto a rendere" o "ri-riempibili", anche se viene da lontano (perché 30-40 anni fa era la norma e non l'eccezione), è da lodare e sostenere.
Leggiamo dal comunicato di lancio dell'iniziativa che forse potrebbe aderire anche la città di Roma con alcuni comuni.
Cari Alemanno, Zingaretti e Marrazzo (a capo, rispettivamente, di comune di Roma, provincia di Roma e regione Lazio): prendete al volo l'occasione e lanciate l'iniziativa su tutta la regione, a partire dalla città di Roma, con il suo volume turistico.
Non è difficile, basta provarci. Oppure sono meglio l'inceneritore e la discarica?
[fonte Legambiente]

Al via la sperimentazione del progetto Vetro indietro Imballaggi a rendere nei bar e nei ristoranti italiani per un'economia sostenibile

Meno rifiuti e più risparmio di risorse, materie prime ed energia? Un'utopia che forse è possibile anche in Italia, mediante l'adozione di una corretta politica di riutilizzo degli imballaggi.
E' stato siglato in queste settimane il Protocollo d'Intesa che sancisce ufficialmente la nascita del progetto “Vetro indietro”, un'iniziativa che riunisce allo stesso tavolo le maggiori associazioni di categoria del mercato italiano delle bevande consumate fuori casa, Italgrob (Federazione Italiana Grossisti Distributori Bevande) e Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), Legambiente, l'associazione ambientalista italiana più diffusa sul territorio, tre aziende leader nel settore della produzione di bevande, alcoliche e non – Sanpellegrino, Peroni e Pago – e Savno, Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale, il consorzio che da 7 anni si occupa della gestione dei servizi di igiene ambientale nel trevigiano.

Obiettivo? Promuovere e stimolare il ritorno all'utilizzo di contenitori in vetro “a rendere” per le bevande destinate al canale Horeca – acronimo di Hotellerie, Restaurant e Café, il circuito che comprende tutti i consumi di alimenti e bevande effettuati fuori dalle mura domestiche.

Il problema dei rifiuti è infatti oggi una delle emergenze ambientali maggiormente sentite nel nostro Paese, non solo nel Sud, e allo stesso modo l'impatto delle materie plastiche (soprattutto per quanto riguarda gli imballaggi usa e getta di alimenti e bevande) rappresenta una delle voci di inquinamento più rilevanti. Che fare dunque di fronte a quello che sembra un problema ormai cronico?

“Affrontarlo con un approccio nuovo – spiega Giuseppe Cuzziol, Presidente Italgrob, l'associazione dei grossisti di bevande, prima promotrice dell'iniziativa – che non lasci l'onere di trovare soluzioni alle sole istituzioni, ma coinvolga in primo luogo gli operatori economici di ogni settore”.

Per questo quando Italgrob ha lanciato per la prima volta due anni fa l'idea di un progetto di ritorno ad imballaggi “ecosostenibili” in collaborazione con la più grande Associazione delle imprese del canale “away from home”, la Fipe Confcommercio, ha immediatamente coinvolto i rappresentati di tutta la filiera del beverage senza dimenticare i consumatori, rappresentati a questo tavolo dall'associazione ambientalista più nota d'Italia: Legambiente.

In queste settimane, dopo due anni di lavoro e programmazione, è stato siglato il Protocollo che sancisce la nascita del Comitato e del Progetto “Vetro Indietro”, mentre entro la fine dell'anno prenderà il via la prima fase della sperimentazione: un progetto pilota che coinvolgerà alcune città campione del Nord, del Centro e del Sud Italia, dove bar e pubblici esercizi introdurranno la vendita di bevande in “vetro a rendere” predisposte dai marchi aderenti. Il progetto prevede anche la stretta collaborazione dei consorzi di raccolta e smaltimento rifiuti delle città aderenti, cui spetterà il compito di fornire i dati sugli andamenti delle quantità di spazzatura prodotta.

Un'analisi a tutto campo quindi, che sin dall'inizio ha coinvolto con grande successo anche Savno, gestore del ciclo integrato dei rifiuti urbani in 35 comuni nella Provincia di Treviso, tra i consorzi di raccolta e smaltimento più all'avanguardia d'Italia.

Non a caso la prima zona a dare il via alla sperimentazione sarà proprio la provincia di Treviso, con il comune di Conegliano Veneto come capofila, ma entro pochi mesi il progetto verrà esteso ad altre città, come Ancona e Salerno. In fase di trattativa è invece l'attivazione del progetto anche in alcuni quartieri di Roma.

Lo scopo del progetto è valutare la fattibilità di un progressivo ritorno al “vetro a rendere” nel canale del fuori casa. I dati raccolti, sulle vendite, sui costi, sui rifiuti prodotti, saranno analizzati ed elaborati dal Centro Interdipantimentale IDEAS per lo Sviluppo Sostenibile dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

“E’ questa – precisa Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe Confcommercio - un’iniziativa di rispetto dell’ambiente e, quindi, anche di tutti i consumatori , destinata a migliorare identità, specializzazione ed efficienza del canale dei consumi fuori casa, sempre più importante e strategico per intercettare a sviluppare profondi cambiamenti nei consumi e negli stili di vita”.

I risultati che emergeranno da questa fase di sperimentazione serviranno per allargare il tavolo di lavoro coinvolgendo le istituzioni nazionali e comunitarie per uno sviluppo sostenibile ed una riqualificazione di tutto il canale dei consumi fuori casa.

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mercoledì 26 novembre 2008

Il 5 dicembre 2008 manifestazione a Roma davanti la regione Lazio

Pubblichiamo dal sito del Coordinamento contro l'inceneritore di Albano l'appello per la manifestazione del 5 dicembre 2008 davanti la regione Lazio.
Partecipiamo numerosi!
[fonte Coordinamento contro l'inceneritore di Albano]

Manifestazione davanti la regione Lazio del 5 dicembre 2008
Mercoledì 26 Novembre 2008 15:23

Siamo uomini e donne da tempo impegnati a difesa dei beni comuni aggrediti dai poteri forti che vogliono ridurre il nostro territorio a semplice merce su cui fare profitto.
Ci vogliono imporre opere inutili e devastanti, inadeguate per la risoluzione dei problemi legati ai servizi pubblici, dal forte impatto ambientale disinteressandosene della volontà di chi abita i nostri territori e soprattutto del diritto alla salute.
Nel Lazio si continua a parlare di gassificatori, turbogas, nuovi aeroporti, corridoi stradali di ogni tipo, centrali a carbone e nuove discariche.

Vorremmo che il presidente Marrazzo cominci a confrontarsi seriamente con le nostre ragioni e le nostre proposte, anziché rimanere subalterno e quindi ostaggio dello scontro in atto tra poteri forti che vorrebbero scaricare sulla collettività i conti in rosso delle varie aziende o s.p.a. in mano alle lobby di costruttori e imprenditori senza scrupoli.

Noi non vogliamo essere sudditi di nessuno!
Noi vogliamo riprendere voce e decidere sul nostro futuro!
Noi vogliamo una nuova politica che difenda e rafforzi i beni comuni, basata sulle energie rinnovabili, sui processi di ripubblicizzazione dell’acqua, su una gestione dei rifiuti basata solo sulla differenziata e il porta a porta, su una viabilità improntata all’incentivazione del ferro e alla riduzione delle emissioni di gas.

Oggi il tempo delle parole e delle promesse è finito.
Oggi pretendiamo atti concreti dalla Giunta Marrazzo, in difesa della salute e dell’ambiente, contro chi specula e avvelena!

Per questi motivi nella mattinata del 5 dicembre manifesteremo davanti agli ingressi della Regione Lazio a Roma, zona Garbatella.
  • Assemblea Permanente No Fly
  • Coordinamento No Inceneritore Albano
  • Rete No Turbogas Aprilia
  • Nodi del No Corridoio
  • Comitato Malagrotta


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Carlo Costantini, candidato alla presidenza dell'Abruzzo: gli inceneritori portano danni economici

Ci siamo già occupati in questo blog di Carlo Costantini, candidato alla presidenza della regione Abruzzo.

Il motivo non è politico (tra l'altro, noi siamo nel Lazio e non in Abruzzo) ma è semplicissimo e chiaro: Carlo Costantini ha detto chiaramente nel suo programma che in Abruzzo non farà inceneritori.

Il Costantini ha anche una buona abitudine: risponde ai cittadini (non come certi politici del Lazio che ben conosciamo e che vengono solo a cercare voti).
Ogni martedì, alle 18, risponde ai quesiti dei cittadini e poi pubblica il video sul suo sito e su You Tube.

Qui risponde a questo quesito sugli inceneritori.
Christian Francia da Teramo
Caro Carlo, ho appena finito di leggere il programma di Chiodi pubblicato sul suo sito. Ti riporto un passaggio presente nel paragrafo "Rifiuti": "realizzazione di un piano di termovalorizzazione con uno o piu' impianti sul territorio regionale". La domanda: è compatibile il territorio della Regione Abruzzo (di cui il 30% è sottoposto a tutela, percentuale più alta di tutte le regioni d'Europa) con la presenza di inceneritori? Possiamo mettere a repentaglio il nostro tesoro più prezioso con l'inquinamento prodotto da questi mostri?
Guardate la risposta: è proprio all'inizio, dopo circa un minuto.
Costantini dice che non farà inceneritori perché nel suo programma "non c'è la possibilità di costruire inceneritori". Gli inceneritori fanno male all'ambiente, sono una scorciatoia che porta danni economici e non alimentano la raccolta differenziata.
Più chiaro di così!



Caro Costantini, noi "speriamo che te la cavi", che vinci e che poi mantieni le promesse!

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Partecipa alla denuncia contro il finanziamento degli inceneritori con i soldi delle nostre bollette elettriche (CIP 6)

Non basta denunciare, criticare, far vedere errori e magagne.
Dobbiamo anche fare qualcosa!

Oggi vi propongo di partecipare all'iniziativa del Comitato "Sotto terra il treno" di Pavona (Albano Laziale - Roma).
Cosa si sono inventati?
Una bella denuncia contro il finanziamento (pubblico) degli inceneritori (privati) alla Direzione generale Concorrenza , Protocollo Aiuti di Stato, della Commissione Europea.
L'Unione Europea, speriamo, dovrebbe essere un po' più seria del nostro paese!
L'idea è che il finanziamento pubblico degli inceneritori con i fondi CIP-6 è una violazione al regime della concorrenza.

Potete partecipare anche voi!

Innanzitutto, leggete bene tutta la spiegazione dal sito del comitato (è breve ma molto interessante!).

Poi, scaricate la denuncia (sempre dal sito del comitato), personalizzatela con i vostri dati e la firma e speditela all'indirizzo email stateaidgreffe@ec.europa.eu

Per agevolarvi, qui potete trovare lo stesso identico testo (senza alcuna modifica), ma in formato testo (TXT) anzichè PDF, in modo che possiate modificarlo con Word (meglio con OpenOffice!) e personalizzarlo con i vostri dati personali.

Diamoci da fare: possiamo farcela!

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Enza dice a Marrazzo: per i rifiuti perchè non fai come a Vedelago?

Aggiornamento: sto guardando il video integrale dell'intervento di Carla Poli. Se in Italia c'è ancora gente così, forse possiamo ancora salvarci.
Grazie, Carla!

Il sito www.facciamoladifferenza.it, creato dalla regione Lazio (testimonial Marrazzo e il telegeologo Tozzi) per sostenere le tesi della regione sulla politica dei rifiuti si sta rivelando un boomerang eccezionale.
Andate a leggere i commenti e vedrete come i cittadini stanno bastonando le sciocchezze della regione sui rifiuti.
I commenti sono anche una fonte inesauribile di notizie e di informazioni.

Rispondendo a un post firmato da Marrazzo in persona, Enza scrive:


Caro presidente, ma lo sa che con 30 milioni di euro (quelli spesi dalla regione per la raccolta differenziata ordinaria: che vorrà dire poi "raccolta ordinaria"? boh, nota del blogger) + 40 milioni per gli impianti (quelli stanziati dalla regione con gli inceneritori, ndb) si possono costruire 14, ripeto quattordici, impianti come quello in funzione a Vedelago (TV) che serve 1.000.000 di cittadini e che ha raggiunto il 100% di riciclo senza discariche e senza inceneritori.
Questi sono dati che ormai conosciamo tutti, perché voi continuate ad ignorarli?
Perché vi ostinate a volerci infliggere discariche ed inceneritori?
Siete consapevoli che non potete più nascondervi dietro l’ignoranza?
Siete consapevoli che prima o poi qualcuno vi chiederà conto dei danni che fate e non potrete giustificarvi dicendo: non lo sapevo.
La signora Carla Poli, proprietaria dell’impianto di Vedelago, è andata a Napoli il 29 ottobre alla Camera di Commercio. Non c’era neanche un politico ad ascoltarla.
Questo il link per chi vuole ascoltarla.

Il video di Carla Poli lo trovate anche qui sotto.


Carla Poli - Camera Di Commercio Napoli 29 Ottobre 2008 from napoli urban blog on Vimeo.

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martedì 25 novembre 2008

Anche io voglio l'impianto

Come potete leggere anche nel post precedente, al caos dei rifiuti del Lazio si è aggiunto, last but not least, il buon sindaco Alemanno, che rivendica il suo impianto.

"Non è giusto, ma perché solo Marrazzo deve giocare al gioco dei rifiuti? Papàààà, voglio giocare anche io! Voglio anche io il mio bell'impianto!".

Di quale impianto parli, Alemanno? Scommettiamo che sarà un altro inceneritore?

Complimenti: invece di spiegare perché nei sei mesi in cui è stato al governo non ha fatto nulla per espandere in altri quartieri la raccolta differenziata porta a porta, che in alcuni quartieri campione di Roma ha già raggiunto circa il 60% (dati Ama), Alemanno gioca a "lo voglio pure io".

Caro Alemanno, se tanto ci tieni all'inceneritore, fattelo sotto casa oppure sotto Villa Borghese. Se non fanno male, gli inceneritori, allora fatevelo sotto il naso, così poi i vostri nipoti sapranno su quali tombe andare a maledire l'idiozia e l'incapacità colpevole.

Marrazzo, dal canto suo, risponde con il suo mantra: non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Napoli, non siamo a Na...
[fonte Il Messaggero]

Rifiuti, Alemanno: serve nuovo impianto
Marrazzo: bene, ma non siamo Napoli


ROMA (25 novembre) - «Abbiamo mosso due critiche fondamentali al piano regionale dei rifiuti.
La prima è relativa al fatto che la parte pubblica non è sufficientemente sviluppata e c'è l'eccessiva presenza di un unico privato nel sistema dei rifiuti del Lazio.

La seconda è che nel computo dello smaltimento dei rifiuti manca una parte che non può non portare alla creazione di un nuovo impianto».

Così il sindaco Gianni Alemanno interviene sul tema dello smaltimento dei rifiuti, dopo le polemiche seguite alla puntata di Report dedicata alla discarica di Malagrotta e la riconsegna della delega dell'assessore regionale alle Politiche della casa Mario Di Carlo.

Nuovo impianto ma no al monopolio. Per il sindaco nel computo dello smaltimento dei rifiuti manca una parte che non può non portare alla creazione di un nuovo impianto: «Sulla tecnologia si può discutere ma senza quell'impianto c'è il rischio che nel futuro si debba continuare a conferire in discarica, cosa che noi vogliamo assolutamente evitare. In secondo luogo la parte pubblica non è sufficientemente sviluppata e c'è un'eccessiva presenza di un unico privato nel sistema dei rifiuti del Lazio».

Piano energie rinnovabili. Il sindaco ha poi annunciato un piano sulle energie rinnovabili: con il progetto "Roma città solare" daremo un input e lanceremo un segnale diffuso per il risparmio energetico e per creare una serie diffusa di cantieri che possano rimettere in moto l'economia».

Marrazzo: d'accordo, ma non siamo come Napoli. «Il sindaco dice che serve un nuovo impianto? Parliamone», ha detto il presidente della Regione Piero Marrazzo. Ribadendo che nel Lazio, nella fase di commissariamento sono state triplicate le autorizzazioni per le linee e che sono state rimodulate le discariche, Marrazzo si è detto «d'accordo con il sindaco Alemanno sull'importanza del ruolo del pubblico nello smaltimento dei rifiuti». Poi però il presidente della Regione ha invitato a non creare allarmismi: «Ci vuole ottimismo, ma attenzione agli allarmismi - ha detto - noi non siamo come Napoli. Abbiamo autorizzato impianti e rimodulato le discariche. Ciò non vuol dire che dobbiamo rimanere fermi».

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Le bugie hanno le gambe corte: arriveranno da tutto il Lazio i rifiuti da bruciare ad Albano Laziale

Le bugie hanno le gambe corte (veramente Collodi spiegava che ce n'è un altro tipo, quelle con il naso lungo fatali a Pinocchio).
Tante volte è stato ripetuto che il futuro inceneritore di Albano Laziale, fortemente voluto da Cerroni, Marrazzo, Di Carlo ecc., avrebbe servito essenzialmente la zona dei Castelli Romani.
Ora invece riceviamo conferme che da tutto il Lazio lugubri cortei di autotreni faranno la spola per venire a bruciare i rifiuti ad Albano, condannando a morte per tumori e altre malattie la popolazione di tutta l'area.
Vergogna!
Nella sagra del dilettante allo sbaraglio non poteva mancare il geniale sindaco Alemanno che mostra buoni requisiti per superare nell'incapacità i suoi degni predecessori, Rutelli e Veltroni.
Alemanno, invece di dire che si vergogna per l'incapacità dell'Ama (l'azienda comunale dei rifiuti di Roma) di realizzare la raccolta differenziata porta a porta, si accoda alla lunga fila degli avvelenatori: c'è bisogno di un altro impianto! Statene certi, si tratta di un altro inceneritore. Niente di più facile che qualcuno in giro per l'Italia abbia deciso di venire a mangiare nello stesso piatto dei veleni in cui mangia Cerroni, il monopolista dei rifiuti del Lazio.
Riusciremo a liberarci di questi incapaci?
Mi chiedo: ma allora perché non costruire un impianto per ogni provincia del Lazio più uno per la città di Roma, in modo che ognuno sarà interessato ad aumentare la raccolta differenziata per ridurre la quota da bruciare?


[fonte TusciaWeb]

Rifiuti, "inaccettabile costringere Civitavecchia e Viterbo a rivolgersi ad Albano"

Viterbo - 25 novembre 2008 - ore 16,45

Il sindaco di Civitavecchia, Gianni Moscherini, “boccia” l’ultimo piano rifiuti regionale.

“La situazione dei rifiuti nella Regione Lazio rischia di degenerare a causa dell’impostazione data dall’ultima proposta di piano presentata da Marrazzo.
In particolare per quello che riguarda il nostro territorio è inammissibile che Civitavecchia e Viterbo siano state tenute fuori da un sistema di filiera completa del trattamento e della raccolta dei rifiuti, prefigurando per questo territorio l’obbligo di trasportare gli stessi al termovalorizzatore (sempre di inceneritore si parla!, ndb) di Albano, con spese che ricadrebbero sulle tasche dei cittadini senza alcun reale beneficio”.

Una proposta che il Sindaco chiede pertanto di ridiscutere. “Il precedente piano, che peraltro è ancora in vigore, rispondeva a parametri europei, in particolare a quello della identificazione di bacini ottimali di circa 300 mila abitanti.

Mi aggiungo quindi al coro di tutti quei sindaci che chiedono la ridiscussione delle bozze di piano e la promozione, da parte del Presidente, di incontri territoriali che aiutino il monitoraggio del problema e che consentano in tempi che vogliamo estremamente rapidi di individuare soluzioni idonee, prima che avvenga il peggio”.

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Il presidente dell'Associazione Comuni Virtuosi interviene su Report e i rifiuti a Roma

Sulla vicenda Report/rifiuti a Roma/Di Carlo/coda alla vaccinara, è intervenuto Gianluca Fioretti, sindaco di Monsano (in provincia di Ancona) e soprattutto presidente dell'Associazione Comuni Virtuosi.

L'Associazione dei Comuni Virtuosi raggruppa gli enti locali che, come recita l'articolo 3 dello statuto dell'associazione, "ritengono che intervenire a difesa dell'ambiente e migliorare la qualità della vita sia possibile e tale opportunità la vogliono vivere concretamente non più come uno slogan, consapevoli che la sfida di oggi è rappresentata dal passaggio dalla enunciazione di principi alla prassi quotidiana."

Io la chiamerei l'Associazione dei comuni normali o, anche, dei comuni appena appena lungimiranti ma in questo paese la normalità è straordinaria.

Una riflessione, quella di Fioretti, che vi invito a leggere con attenzione.


[fonte Comunivirtuosi.org]

Quanto dovremmo aspettare?

Domenica, “Report”, RAI3.
Dopo avere “ammirato” i fasti e le magnifiche et progressive sorti della discarica di Malagrotta, a Roma, e più in generale della disastrosa situazione dei rifiuti nel Lazio, alla fine del servizio è esploso un personaggio. Romano, anzi romanesco, con un linguaggio e un atteggiamento direi poco ortodossi, farcito di “c..zo”, “..magnamo...”, “code a la vaccinara...”... Sembrava di essere a Trastevere, o in un film di Steno, con Pippo Franco e il buon, mai rimpianto Mario Carotenuto.

Richiesto un suo parere sulla gestione del sito di Malagrotta, e del potere smisurato del suo “Imperatore”, tale, si dice, da far costruire un Piano regionale dei rifiuti su misura, che prevede la raccolta differenziata e, nel contempo, la costruzione di 4 (quattro) inceneritori (cioè, a dire, il diavolo e l’acquasanta...), tale personaggio si è espresso: “embé, ringraziamo che ce sia lui, artrimenti era peggio!... che volemo fa?...”

Questo il sunto, in poche parole. Cioè niente. La tragedia, mi è apparsa in tutta la sua portata leggendo la didascalia apparsa nel suo secondo intervento (prima non me ne ero accorto...). Mario Di Carlo, Assessore regionale alla Casa e ai RIFIUTI… Lì, subito, ho capito molte cose. Anzi, ho ricevuto l’ennesima conferma a molte cose...

Dopo il servizio da Berlino, dove è in atto da anni il servizio di raccolta “porta a porta” e sono stati smantellati tutti gli inceneritori [in realtà, come si è visto su Report, a Berlino esiste un inceneritore pubblico, gestito dall'azienda che gestisce i rifiuti, costruito con tecniche molto più moderne di quelli degli inceneritori laziali, nota del blogger]; dopo le esperienze virtuose e dannatamente concrete, economicamente vantaggiose e positive messe in atto dai Comuni dell’Associazione e da tanti altri decine in Italia; dopo la “strategia rifiuti zero” attuata da Capannori, ma anche da Los Angeles, da Buenos Aires e da altre decine di Comuni e comunità in giro per il mondo.

Insomma. Quanto dovremo aspettare perché anche nel nostro bellissimo Paese scompaiano “code a la vaccinara”, discariche a cielo aperto, inceneritori, cassonetti, montagne e Tir carichi di rifiuti che viaggiano da una regione all’altra, seminando inquinamento, aria malata e corrosione del territorio? Quanto dovremo attendere?

Io credo sempre di meno. Sono ottimista. I Comuni virtuosi stanno… espandendosi, le buone pratiche e le sensibilità positive crescono, si espandono e acquistano consapevolezze, coinvolgendo i cittadini e l’opinione pubblica. Ai romani, ai laziali virtuosi e amanti della propria terra dico di tenere duro, di tenere alta l’attenzione e di non mollare.

Gianluca Fioretti, Sindaco di Monsano (AN) - Presidente Associazione Comuni Virtuosi

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Indagine sui tumori a Malagrotta

[fonte Repubblica.it]

Malagrotta, casi di tumori si indaga per omicidio colposo
Disposta anche l´acquisizione della registrazione della trasmissione Rai Report
di Marino Bisso


Tumori e decessi sospetti denunciati da operai e residenti nell´area della discarica di Malagrotta. Sono una decina i casi finiti al centro di un´inchiesta aperta dal pm Maria Bice Barborini e dal procuratore aggiunto Achille Toro che coordina anche le indagini sul gassificatore e sulla gestione dei rifiuti nella discarica di Malagrotta. Intanto la procura ha disposto l´acquisizione della registrazione della trasmissione Rai Report dedicata al piano rifiuti nel Lazio che ha portato l´assessore Mario Di Carlo a restituire la delega sui rifiuti per le sue dichiarazioni sui rapporti di amicizia con Manlio Cerroni proprietario della discarica di Malagrotta.

La nuova indagine del pm Barborini punta all´accertamento degli eventuali danni causati alla salute dei cittadini riconducibili all´area di Malagrotta sulla quale gravano sia il sito della discarica più grande d´Europa, che copre una superficie di 160 ettari, sia le Raffinerie che ad altri depositi di gas e carburante. I reati ipotizzati vanno dalle lesioni gravi fino all´omicidio colposo. Gli accertamenti sono stati affidati ai carabinieri dei Nas e del Noe. E presto potrebbero arrivare nuove denunce. L´avvocato Francesca Fragale del comitato "Giardini del Pescaccio" annuncia un nuovo esposto: «Stiamo preparando un dossier su alcuni decessi, in particolare su quelle di un 30enne e di un 50enne, per chiedere alla magistratura di verificare se possano essere ricondotti all´inquinamento dell´area di Malagrotta».

Intanto entrano nel vivo le indagini sulle autorizzazioni sul gassificatore e le varie proroghe allo smaltimento dei rifiuti a Malagrotta nonostante i dati dell´Arpa allarmanti sull´inquinamento delle falde acquifere. Ora la procura dovrà esaminare tutta la documentazione acquisita in Regione. Tra le questioni critiche c´è il serbatoio di ossigeno risultato fuori legge in base alla legge Seveso. «Dalla relazione tecnica inviata dalla Giovi il 1° luglio 2008 risulta che il serbatoio di ossigeno (già carico e operante) avrà la capacità di 200 metri cubi. La società conferma tuttavia che non conterrà più di 160 tonnellate - contestano i carabinieri del Noe - Risulta invece dalle certificazioni e da un rapido calcolo che il serbatoio è capace di uno stoccaggio di 228 tonnellate e pertanto rientra nelle normative relative al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti». Ma non solo.

«Il consulente della Giovi-Colari ha dichiarato che il serbatoio sarà sostituito il 30 settembre con un altro di 50 tonnellate e successivamente con un altro ancora di 160 tonnellate - annotano gli investigatori - La situazione riscontrata suscita perplessità sul piano operativo, procedurale e della sicurezza. Secondo la normativa, in caso di modifiche che comportino una alterazione delle condizioni di sicurezza anti-incendio, vi è l´obbligo di avviare nuovamente l´iter, con presentazione del progetto e parere di conformità essendo la zona contornata da aziende a rischio di incidente rilevante».

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Tanto per non dimenticare: Di Carlo e la coda alla vaccinara

La faccia di bronzo di questi soggetti è davvero impareggiabile.

Ora Di Carlo dice che la sua colpa non è nelle cose gravissime che ha detto (la questione della coda alla vaccinara e della parola "cazzo" usata come intercalare è davvero secondaria, anche se molto folcloristica): la colpa di Di Carlo, secondo lo stesso, sarebbe di essere stato ingenuo.

In altri termini: Di Carlo non è stato bravo nell'arte sopraffina di prendere per i fondelli i cittadini italiani (in questo caso, quelli del Lazio).

Dove è finita la vergogna?



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Il vino dei Castelli Romani contro l'inceneritore di Albano Laziale

Pubblichiamo l'articolo scritto da Veronica di Donnardea, un'azienda vitivinicola dei Castelli Romani, intervenuta nei commenti del blog, perché ci sembra utile per capire cosa significa costruire il più grande inceneritore di Europa in una zona di campagna, a poca distanza da altri siti pericolosi ed inquinanti, come la discarica di Roncigliano (adiacente al sito del futuro inceneritore), la ipotizzata centrale turbogas di Campo di Carne (Aprilia), la discarica di Borgo Montello (LT) con possibile inceneritore/gassificatore, il polo industriale di Pomezia con fabbriche altamente inquinanti e con il sito nazionale di stoccaggio dell'amianto.

Grazie, Veronica!
[fonte Vinix.it]

Rai Tre, Report

Domenica sera, Report. Come iniziare una nuova settimana con il magone.


Ancora una volta - ma ieri più che mai - mi sono ritrovata a parlare da sola davanti a quello schermo, disgustata ed impotente, incredula e arrabbiata.

Per chi non l'abbia seguita, la puntata era su Roma e sui rifiuti. Ho guardato ed ascoltato con attenzione. Non so quanti di voi ricordano la mia battaglia personalissima contro l'inceneritore di Albano.

Il giramento di testa più forte l'ho avuto ascoltando quell'Assessore terribile, parlare con tanta superficialità e con intercalari degni del più "becero tra i beceri" e mi sono messa le mani in faccia, ho chiuso gli occhi, ho respirato piano...ho pensato al sapore delizioso della coda alla vaccinara abbinata al mio rosato...ho assistito al suo divenire controvoglia da piatto simbolo della cucina Romana a simbolo di una Roma, di un'Italia che non mi rappresenta e che mi fa ribrezzo.

E ci tengo a farvi notare che quel tizio non è affatto un esempio "de romano de Roma", neanche " de burino de Roma"...è forse solo un burino, è basta. Come ce ne sono ovunque, nord e sud, isole comprese...

Ma cosa vuoi dire a gente così? Cosa puoi fare di fronte a tanta arroganza? Il potere schiaccia i più deboli, l'immondizia diventa oro, l'agricoltura diventa immondizia.

Avrei una parola troppo forte per rappresentare queste cose, un nome per il quale siamo tristemente noti nel mondo...una parola che quando la dici capiscono che parli di Italia anche se la puoi trovare in tutto il mondo e con mille altre facce...e non parlo della parola "pasta"...

I nostri politici ammiccano a queste situazioni? Ci sono uomini e donne coraggiosi? Alla maggior parte della gente non interessa e io mi sento così piccola...

Le mie vigne all'ombra dell'inceneritore (che brucia plastica e carta invece di riciclarla, perché così produce più calore e rende più soldi...)

mai più piccola di così...che ci fai con la passione e l'impegno?

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un link utile www.report.rai.it

un altro: www.noinceneritorealbano.it

forse..... www.facciamoladifferenza.it

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lunedì 24 novembre 2008

Marrazzo interviene su Report: intanto accetta l'incarico lasciato da Di Carlo

Valutate da soli quello che dice Marrazzo: mi pare in confusione, ora dice che forse la verità sta nel mezzo (bella frase fatta, peraltro) e parla anche di "rifiuti zero" (almeno li nomina!).

Sotto trovate anche la risposta che abbiamo inviato a Marrazzo tramite il sito www.facciamoladifferenza.it

A proposito: il signor assessore Di Carlo farebbe bene, se avesse un minimo di dignità e di faccia (sempre che si sia pulito con il tovagliolo il sugo della coda alla vaccinara!), a dimettersi da assessore e non limitarsi a lasciare solo la delega dei rifiuti. Sarebbe davvero il minimo.

Dite la vostra: commentate sul blog!

[fonte Facciamoladifferenza.it]

Con il sindaco Alemanno parleremo anche di raccolta differenziata
di Piero Marrazzo


24 Nov 2008


Oggi ho dedicato parte della giornata a leggere i vostri commenti e quelle che seguono sono alcune delle mie opinioni che voglio condividere.
Vi dico, con estrema franchezza, che non sono d’accordo con l’intervista di Mario Di Carlo.
Ora lui ha rimesso l’incarico, e io ho deciso che manterrò le deleghe senza affidarle più fuori dallo staff del presidente.

Sono pronto ad incontrare il sindaco Alemanno e i tecnici del Comune, e ad ascoltare i loro rilievi.
Credo però che la prima cosa sia applicare il piano che esiste, che contiene numeri che sono già stati giudicati credibili anche dal Governo.

Il nostro primo obiettivo, a questo punto, è l’aumento della raccolta differenziata.
Quando si parla di Berlino non si può farlo dicendo tutto e il contrario di tutto: lì c’è un impianto che brucia tal quale e la raccolta differenziata al 41%: obiettivi che sono in linea con quelli contenuti dal piano commissariale sui rifiuti, che è anzi più avanzato.

Siamo di fronte a chi vorrebbe raddoppiare il numero degli impianti e a chi pensa che sia realizzabile il modello “rifiuti zero”.
Secondo me la verità sta nel mezzo.

Sotto la mia presidenza siamo passati dall’avere tre linee di chiusura del ciclo a nove: abbiamo triplicato gli impianti, e ora riteniamo fondamentale implementare la raccolta differenziata. Certo, con il sindaco Alemanno voglio parlare anche di questo. Voglio capire che percentuali di raccolta differenziata intenda raggiungere Ama nei prossimi anni.

La Regione si deve occupare della programmazione e degli stanziamenti: lo abbiamo fatto, ora voglio vedere l’impegno dei Comuni.

Il nostro commento

Caro Marrazzo
lei ha fatto la prima cosa sensata nel settore dei rifiuti dopo tanto tempo.

Ora faccia un altro passo e annunci che l’inceneritore di Albano non si farà: MAI. Con la raccolta differenziata porta a porta si raggiungono in pochi mesi percentuali del 60%: guardi i dati Ama sulle prove fatte nei quartieri di Massimina, Decima e Colli Aniene.

http://inceneritori-no-grazie.blogspot.com/2008/10/raccolta-differenziata-porta-porta-roma.html

La differenziata porta a porta è partita a Bracciano, deve partire ad Ariccia e a Monteporzio… l’elenco è lungo: se garantisce che l’inceneritore di Roncigliano non si farà, i cittadini dei Castelli spingeranno di peso i comuni.

Marrazzo, lei faceva la trasmissione televisiva Mi manda Rai Tre in difesa dei consumatori: per questa volta, lasci perdere di fare il politicante e provi a stare dalla parte dei cittadini.

Vediamo cosa farà: la giudicheremo, anche nell’urna elettorale, dai fatti!
|Lasciato il 24 Novembre 2008 alle 22:55|

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Report: guarda su Internet il servizio "L'oro di Roma"

Qui potete guardare il grandioso servizio di Report dedicato ai rifiuti nel Lazio e intitolato "L'oro di Roma".

Ne vale davvero la pena!

Scoprirete in che modo, nel silenzio e nell'impotenza delle istituzioni (dal comune di Roma alla regione Lazio alla provincia di Roma), il signor Cerroni guadagna tre volte dagli stessi rifiuti che noi tutti produciamo, cioè sulla monnezza nostra.
Godetevi il pezzo nel Tribunale di Roma, quando l'avvocato di parte civile del Wwf spiega che gli enti locali (comune di Roma, provincia di Roma, regione Lazio) hanno ben pensato di non costituirsi parte civile contro Cerroni nel processo che ha visto condannato in primo grado il braccio destro di Cerroni, tale Rando Francesco.

Primo guadagno: prende soldi per buttare i rifiuti in discarica.

Secondo guadagno: prende i soldi nostri (CIP 6, cioè bollette Enel) per costruire l'inceneritore.

Terzo guadagno: l'inceneritore (chiamato gassificatore per fregare i cittadini) produce energia che Cerroni vende, usando come combustibile i nostri rifiuti.

Ma porca miseria, ma questi cavolo di rifiuti perché non li gestiamo da soli così i soldi restano a noi?

Dall'inchiesta di Report escono con le ossa rotte i principali politici che hanno guidato Roma e il Lazio negli ultimi quindici anni: dai personaggi illustri che hanno comandato a Roma, cioè Rutelli e Veltroni (che non hanno fatto nulla per la raccolta differenziata, come dimostra il confronto con Berlino), a personaggi di secondo piano, come tale Verzaschi, fino alla star, l'assessore Di Carlo, il teorico della coda alla vaccinara. Senza dimenticare il presidente Marrazzo!

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