Qui potete guardare il grandioso servizio di Report dedicato ai rifiuti nel Lazio e intitolato "L'oro di Roma".
Ne vale davvero la pena!
Scoprirete in che modo, nel silenzio e nell'impotenza delle istituzioni (dal comune di Roma alla regione Lazio alla provincia di Roma), il signor Cerroni guadagna tre volte dagli stessi rifiuti che noi tutti produciamo, cioè sulla monnezza nostra.
Godetevi il pezzo nel Tribunale di Roma, quando l'avvocato di parte civile del Wwf spiega che gli enti locali (comune di Roma, provincia di Roma, regione Lazio) hanno ben pensato di non costituirsi parte civile contro Cerroni nel processo che ha visto condannato in primo grado il braccio destro di Cerroni, tale Rando Francesco.
Primo guadagno: prende soldi per buttare i rifiuti in discarica.
Secondo guadagno: prende i soldi nostri (CIP 6, cioè bollette Enel) per costruire l'inceneritore.
Terzo guadagno: l'inceneritore (chiamato gassificatore per fregare i cittadini) produce energia che Cerroni vende, usando come combustibile i nostri rifiuti.
Ma porca miseria, ma questi cavolo di rifiuti perché non li gestiamo da soli così i soldi restano a noi?
Dall'inchiesta di Report escono con le ossa rotte i principali politici che hanno guidato Roma e il Lazio negli ultimi quindici anni: dai personaggi illustri che hanno comandato a Roma, cioè Rutelli e Veltroni (che non hanno fatto nulla per la raccolta differenziata, come dimostra il confronto con Berlino), a personaggi di secondo piano, come tale Verzaschi, fino alla star, l'assessore Di Carlo, il teorico della coda alla vaccinara. Senza dimenticare il presidente Marrazzo!
lunedì 24 novembre 2008
Report: guarda su Internet il servizio "L'oro di Roma"
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Hai ragione da vendere... il nocciolo è proprio qui: perchè invece di chiaccherare dietro al mostro (Cerroni), l'AMA o il Comune o la Provincia o la Regione non si rimbocca le maniche e cerca una alternativa a Cerroni ?
RispondiEliminaMica siamo di fronte a Riina che se non gli portano i rifiuti li fa ammazzare !!
Me pare solo che lui sia moolto più rapido dei pubblici amministratori a fare (tipo la costruzione del gassificatore...) e questi, davanti lo criticano ma dietro so contenti che è 30 anni che je toglie le castagne dal fuoco...
ciao
Surfista
P.S.
Per dovere tecnico e di cronaca è poi anche giusto dire che i soldi del CIP 6 li prenderà dalla vendita della corrente prodotta dal gassificatore (cioè non li ha presi prima per costruirlo) e poi che il gassificatore è leggermente diverso da un inceneritore...
Un inceneritore (passatemi il termine) è come "una stufa che va a rifiuti" (e che quindi li brucia con una normale combustione, emettendo i gas tipici della combustione) e con il calore della combustione produce vapore acqueo che fa girare turbine che producono energia elettrica... un gassificatore produce un gas (che poi bruciando fa girare i motori che producono energia elettrica) derivato dai rifiuti che vengono fatti cadere in una camera ad alta temperatura ma nella quale l'ossigeno è carente (e quindi non può avvenire la normale combustione).... mah... forse è un po' ostica la spiegazione... ma il concetto è che so diversi... anche se tutti e due usano alla bocca i rifiuti... e producono energia...
Il gassificatore è più complesso da gestire (ma può dare efficienze più alte)... il classico forno inceneritore "brucia de tutto" (e quindi è più flessibile) ma poi so cavoli a merenda a abbattere gli inquinanti al camino...
Grazie surfista.
RispondiEliminaPer quanto riguarda i CIP6, io ho capito che i soldi Cerroni li prende prima di costruire. Comunque sia, mi pare chiaro che i fatti sono due:
* inceneritori e gassificatori non sono economicamente convenienti senza i soldi dei CIP 6, cioè i soldi nostri pagati da noi nelle bollette Enel; l'energia la producono bruciando sempre i rifiuti nostri, non quelli loro...
* l'Unione Europea ha detto CHIARAMENTE che l'energia che viene dai rifiuti non è una fonte rinnovabile e quindi non ha diritto ai CIP 6 (ma come cavolo pretendono che i rifiuti, cioè una cosa che buttiamo, siano una fonte rinnovabile, come il sole, il vento o le maree?)
Il gassificatore non sarà tecnicamente un inceneritore (grazie delle tue spiegazioni), però ho capito che produce emissioni (cioè gas) tutt'altro che piacevoli. Inoltre alla fine del processo di gassificazione resta un materiale residuo molto abbondante dove c'è ogni sorta di porcheria che non ha fatto in tempo ad andare nell'aria. E siamo da capo a dodici.
si..si quello che dici è giusto..
RispondiEliminaper ogni 100 kg che entrano in un forno ne escono 25 tra scorie, ceneri e fanghi di abbattimento dei fumi... questi materiali devono essere trattati (inertizzati) e comunque finire in discarica (per rifiuti pericolosi).
Dai dati che ho io, comunque anche senza il cip 6 ma fatturando dal ritiro dei rifiuti (come avviene per le discariche) il conto economico sta in piedi lostesso (certo, non si stra-guadagna... ma che cavolo !!).
La verità è che i forni (e i gassificatori) sono un male necessario se non si riesce a far capire alla gente di produrre meno rifiuti... questo è il punto...
E' facile dire... che non vogliamo i forni (e le loro maledette emissioni) ma purtroppo oggi l'alternativa non c'è...
Anche in zone con la raccolta differenziata a manetta (diciamo pure 70-80 %) si ha una frazione residuale che purtroppo va smaltita o in discarica o nei forni (che secondo me sono comunque mejo che buttare tutto in un buco...).
Per fare l'esempio della città di Roma... che produce 4.500 Tons / giorno di rifiuti... se ci fosse una bacchetta magica e si potesse avere la RD all'80 %... si avrebbe sempre 900 Tons. / giorno da smaltire di frazione residuale...
Il vero impegno deve essere sì la RD ma anche la riduzione di produzione di RSU in generale...
ciao
Caro surfista
RispondiEliminagrazie dei tuoi interventi.
La riduzione dei rifiuti alla fonte è fondamentale ma ho il dubbio che servirebbero leggi e norme nazionali.
Qualche anno fa la Germania decise che, se volevi esportare la frutta da loro, ti dovevi riportare indietro le casse e gli altri imballaggi vuoti.
Le cooperative ortofrutticole hanno fatto il diavolo a quattro ma poi si sono dovuti adattare.
Anche noi cittadini possiamo fare la nostra parte: riduciamo gli imballaggi, rifiutiamo buste e sacchetti di plastica nei negozi, ricominciamo a bere l'acqua dell'acquedotto e a produrre milioni di bottiglie di plastica di meno... la lista è lunga.
Per il discorso rifiuti, che ne pensi dell'impianto di Vedelago?
Ciao e torna a trovarci