lunedì 10 novembre 2008

Gli inceneritori sono macchine che servono a bruciare i soldi (dei cittadini)

[fonte http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=685595]

Rifiuti, Sinistra Albano: inceneritori cancellano differenziata

Roma, 5 novembre (Velino) -
“Altro che misteri svelati! La verità sull’inceneritore di Albano la sapevano tutti da sempre! Gli inceneritori sono macchine che servono a bruciare soldi dei cittadini, erogati sotto forma di contributi pubblici prelevati tramite un’odiosa tassazione aggiuntiva sulle bollette elettriche. A tutt’oggi però l’impianto di Albano non potrà beneficiarne, a meno che il governo Berlusconi non decida di resuscitare in finanziaria di nuovo il CIP6”.
È quanto dichiarano in una nota i rappresentanti dei circoli di Albano Laziale di Verdi, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani.
“La sovradimensionata offerta impiantistica per il trattamento finale dei rifiuti al 2011 - spiegano Fiorani, Rapisardi e Fugnanesi - svela la volontà di improntare le politiche sui rifiuti della Regione all’incenerimento sfrenato, mortificando qualsiasi possibilità reale di avviare la raccolta differenziata nei nostri territori. Questo a dispetto della campagna pubblicitaria che tappezza l’intera Regione, sulla cui efficacia peraltro esprimiamo più di un dubbio".

"Le ultime vicende giudiziarie - prosegue la Sinistra di Albano - che investono sia soggetti pubblici che privati della gestione del ciclo dei rifiuti, a partire dal Consorzio Gaia e alla condanna per la gestione della discarica di Malagrotta, suggerirebbero poi maggior cautela nell’annunciare con tanta sicumera l’inaugurazione di nuovi inceneritori.

In particolare sull’impianto di Albano conserviamo la convinzione che esistano gravi illegittimità nei procedimenti di autorizzazione che meritano un approfondimento della giustizia amministrativa. Infine quello che riteniamo inaccettabile - concludono i rappresentati della sinistra albanense - è il metodo impositivo con il quale si è pensato e voluto l’inceneritore di Albano, in spregio della partecipazione e del dialogo con le comunità locali, tenute estranee a qualsiasi confronto nel merito. Per questo la mobilitazione civica contro l’ecomostro non si esaurirà fino a quando i cittadini e le amministrazioni locali non saranno ascoltate”.

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