martedì 25 novembre 2008

Tanto per non dimenticare: Di Carlo e la coda alla vaccinara

La faccia di bronzo di questi soggetti è davvero impareggiabile.

Ora Di Carlo dice che la sua colpa non è nelle cose gravissime che ha detto (la questione della coda alla vaccinara e della parola "cazzo" usata come intercalare è davvero secondaria, anche se molto folcloristica): la colpa di Di Carlo, secondo lo stesso, sarebbe di essere stato ingenuo.

In altri termini: Di Carlo non è stato bravo nell'arte sopraffina di prendere per i fondelli i cittadini italiani (in questo caso, quelli del Lazio).

Dove è finita la vergogna?



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