mercoledì 12 novembre 2008

Malagrotta: il sequestro dell'inceneritore getta ombra sul nuovo megainceneritore di Albano Laziale

[fonte http://www.castellinews.it/index.asp?id=967&act=v&20081111]

Malagrotta: per la sinistra dei Castelli Romani, il sequestro getta ombra su impianto Albano

Si chiede di rivedere la costruzione dell'impianto, perché questo utilizzerà la stessa tecnologia di quello chiuso dal Gip di Roma

La Sinistra Castelli Romani in una nota dei segretari delle federazioni castellane, Andrea Tupac Mollica (Verdi), Danilo Marra (Rifondazione Comunista), Ileana Piazzoni (Sinistra Democratica) e Giovannino Sanna (Comunisti Italiani) interviene sul sequestro dell'impianto di Malagrotta che getta ombre inquietanti anche su quello di Albano.

«Il sequestro del gassificatore (o meglio, inceneritore, ndb) di Malagrotta – si legge nella nota - da parte del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, disposto dal Gip di Roma desta forti preoccupazioni anche nei Castelli Romani per la vicenda del nuovo impianto previsto per Albano».

«Senza entrare nel merito delle indagini tutt'ora in corso – hanno affermato i segretari della Sinistra - auspichiamo che si faccia piena luce sia sulla gestione della discarica di Malagrotta che sull'iter autorizzativo che ha portato alla costruzione del gassificatore, per le analogie che questo impianto ha con quello di Albano, riteniamo auspicabile che l'indagine si estenda anche alla complessa vicenda che ha portato all'autorizzazione di questo impianto».

«Più volte - prosegue la Sinistra dei Castelli Romani - abbiamo sollevato fondati dubbi di legittimità sull'iter amministrativo che ha portato a ribaltare la valutazione di impatto ambientale negativa formulata dalla Regione Lazio nel marzo scorso. Inoltre quest'impianto, gemello di quello di Malagrotta, utilizza analoghi materiali e tecnologie per il processo di combustione: tutti elementi per i quali è stato ritenuto necessario da parte della procura di Roma disporne il sequestro».

«Siamo convinti - conclude la nota - che la gestione dei rifiuti nella nostra Regione debba avvenire in modo trasparente, con il ricorso alle migliori tecnologie disponibili, e nella totale garanzia della sicurezza, della salute dei cittadini e delle comunità locali che vivono in prossimità di questi impianti».

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