lunedì 20 aprile 2009

No alla riattivazione degli inceneritori di Colleferro

Questo è il comunicato ufficiale con cui la Rete per la Tutela della Valle del Sacco (RETUVASA) contesta le ipotesi di riapertura degli impianti di incenerimento a Colleferro (in provincia di Roma), fermati dopo le ben note vicende giudiziarie.

La Rete per la Tutela della Valle del Sacco dice NO alla riapertura degli impianti di incenerimento a Colleferro. I fatti accaduti in queste ultime settimane hanno portato alla luce il modo criminoso in cui i dirigenti e i responsabili delle società Mobilservice srl (di proprietà per il 100% del consorzio GAIA) ed EP Sistemi Spa (in comproprietà tra GAIA e AMA) hanno gestito gli impianti. Come conseguenza si è arrivati agli arresti di queste persone e di coloro che avevano il compito di certificare la qualità del servizio, che hanno collaborato a questo disegno criminoso.

A noi non è dato sapere se le indagini della Procura di Velletri siano ancora in corso e in quale direzione stiano procedendo. Non sappiamo se saranno presi ulteriori provvedimenti anche nei confronti di altri responsabili in relazione alla truffa a danno dello stato e dei cittadini per diversi milioni di euro che le suddette società hanno ottenuto dal Gestore dei Servizi Elettrici.

Ci appare però molto chiaro che è arrivato il momento di dire ORA BASTA di fronte allo scenario in cui non si è avuto in alcun modo rispetto né dei cittadini né dell’ambiente, attentando alla salute dei primi e procurando danni irreversibili ad un territorio già lacerato, con l’avallo inoltre delle istituzioni incuranti ora partner nei processi di reindustrializzazione.

Adesso ed in maniera inequivocabile:

  • chiediamo al Sindaco di Colleferro di non riaprire gli impianti di incenerimento e di pretendere che non ne venga imposta la riapertura da nessun livello istituzionale superiore, altrimenti lui e tutti coloro che sosterranno questa riapertura saranno ritenuti complici di questo disegno criminoso dai cittadini.
  • chiediamo al Sindaco di istituire un tavolo al quale possano sedere anche la Rete e/o altre rappresentanze di cittadini presenti sul territorio per affrontare questa emergenza.
  • chiediamo al Sindaco di adoperarsi affinché i lavoratori delle aziende operanti presso gli inceneritori e quelli delle aziende di tutto l’indotto occupazionale vengano tutelati nelle forme previste dalle leggi, facendo in modo che non diventi anche questa un’occasione per ricattare i lavoratori attraverso lo spettro del licenziamento.
  • invitiamo il Sindaco di Colleferro, per evitare di diventare anche egli complice, di fare il suo dovere e pretendere di essere informato sulla gravità dei fatti.
La manifestazione che si terrà a Colleferro scalo il 18 aprile è una delle tante iniziative che i cittadini metteranno in atto per far capire cosa vogliono e cosa non vogliono, e che attraverso la Rete e le associazioni e movimenti sul territorio faranno tutto il possibile per salvaguardare la salute e l’ambiente, anche costituendosi parte civile nei procedimenti giudiziari in corso.

Il 18 aprile vogliamo far sapere anche che LO STATO SONO I CITTADINI e non le istituzioni, al servizio dei quali devono operare.

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